L’omicidio politico di Renzi

Prima o poi bisognerà pur calcolare i danni e attribuire le responsabilità dell’omicidio politico di Matteo Renzi. Perché di questo si è trattato: del consapevole killeraggio di un leader democraticamente eletto in assenza di qualsivoglia obiettivo politico.

Non è stata la prima volta, peraltro, era già accaduto con Veltroni e per certi versi con Bersani; a differenza loro Renzi ha lottato costringendo i suoi avversari a scoprirsi e a rimetterci probabilmente più di lui. La mano che ha brandito il pugnale è sempre la stessa, comunque: una classe dirigente di terza categoria, incapace di meritarsi la leadership ma perfettamente in grado di sabotare chi ha i numeri per esprimerla.

Le ricadute nefaste di quell’omicidio non si contano.

La prima vittima è il sogno di istituzioni più moderne e meno costose. Quel sogno, la riforma costituzionale ed elettorale, è stato sacrificato senza alcuno scrupolo pur di colpire il bersaglio grosso, la leadership di Renzi appunto. Se questo era ammissibile, ancorché miope, da parte dell’opposizione di allora, è stato inescusabile da parte dei pezzi di maggioranza che hanno sparato sul loro pilota.

La seconda vittima è stata il Partito Democratico. L’opposizione interna del PD ha negato in radice l’anima innovatrice che avrebbe dovuto ispirarlo, il necessario superamento dei partiti fondatori e, soprattutto, il voto popolare delle primarie e il principio delle decisioni a maggioranza. La scissione è stata, sia con il senno di prima che con il senno di poi, la mossa politicamente più stupida e velleitaria che un politico potesse concepire. Con essa si è irrimediabilmente colpita l’immagine del partito e si è mortificato lo spirito della sua base, essenziale per le sorti politiche dell’intera sinistra.

Terza vittima: la sinistra socialista. Sabotando il PD, e quindi il PSE, D’Alema e soci hanno confermato al mondo l’irrilevanza della sinistra quando è avulsa da una prospettiva riformista. Il risultato alle elezioni di marzo è stata la pietra tombale su qualsiasi aspirazione rifondatrice e ha consegnato all’Italia non più che il misero spettacolo di una manciata di notabili in guerra tra loro. A ultronea dimostrazione della celebre terza legge sulla stupidità di Cipolla, per la quale una persona stupida è chi causa un danno ad un’altra persona o gruppo di persone senza nel contempo realizzare alcun vantaggio per sé o addirittura subendo una perdita.

La vittima più illustre è comunque il Paese. Il centrosinistra avrebbe perso comunque, ma con una maggiore unità non si sarebbero spalancate le porte alla destra, come invece è accaduto. Non si sarebbero avallati i ridicoli argomenti della propaganda grillina. Non si sarebbe gettato nel fango tutto il prezioso lavoro di due ottimi governi. L’odio contro Renzi si è tradotto in un endorsement di fatto a Salvini e a cinque anni di ripugnante governo di destra.

L’omicidio ha mandanti ed esecutori ben noti: Massimo D’Alema e Pierluigi Bersani. Essi portano tutta intera la responsabilità morale di questo scempio; i numerosi errori di Renzi e dei suoi (compiuti, ricordiamolo, mentre tiravano l’Italia fuori dal baratro della crisi e del ventennio berlusconiano) non sminuiscono in nulla la gravità del loro demenziale progetto politico.

Né soccorre – purtroppo – a mitigare le loro colpe l’oblio politico al quale, vivaddio, sono già stati condannati dalla storia.

64 pensieri su “L’omicidio politico di Renzi

  1. Ci sono e lo dico con cognizione di causa come consigliere di un circolo di Bologna ,il circolo della Bolognina. Molte verità, la più grave è che da dentro è stato osteggiato di continuo e mai difeso come segretario. Matteo ha commesso tra gli errori che si possono fare in quella posizione lavorando ventre terra per recuperare un paese che sotto la guida Berlusconi ,Monti e Letta stava affogando. Dicevo l’errore grave non aver saputo mettere in disparte i notabili e i capi bastone che ancora oggi controllano il Partito a livello locale e fanno ciò che vogliono.

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    1. difficile leggere una summa di stupidaggini come quelle qui elencate. Non prendere neanche vagamente in considerazione che Renzi possa essere stato il più solerte a scavarsi la fossa, trascinando con sé tutti gli sconfitti che hai elencato, è segno di totale cecità e faziosità imbarazzante.

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      1. Come ho scritto, Renzi di errori ne ha fatti a vagonate. Non per quelli è stato fatto fuori, ma per aver osato demolire la struttura di potere di DS e Margherita. È tutto qui, per chi lo vuol vedere

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      2. Questa proprio no! Renzi e Gentiloni Calenda Minniti sanno fare il loro lavoro con eccellenza… sono i Vecchi di questo agglomerato di persone per bene che prima di esalare l’ultimo respiro… dimostrato anpiamente e Zingaretti se lo sogna la guida del pd!

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      3. Porcari la summa di stupidate esce dalla tua blocco l’ unico errore di Renzi è stato quello che per troppo garbo e rispetto democratico non ha finito la rottamazione dentro il partito a livello nazionale e territoriale

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      4. Hai ragione. Rienzi è stato troppo arrogante con l’opposizione interna, ha distrutto tutta l’organizzazione territoriale riducendo le sezioni a friggitrice di patatine nelle feste dell’Unità
        Ha pensato che solo lui poteva esser tutti. L’ uomo forte. Sbagliato la base serve a.veicolare le idee.

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      5. Bellissimo descrivere uno scritto praticamente perfetto, come stupidaggine, dimostri che ciò che viene spiegato è successo davvero

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    2. Concordo quasi su tutto. La “rottamazione”, termine che gli è stato affibbiato, per come l’ho intesa io non era nelle sue “corde”. Il suo progetto era battere una classe dirigente sul piano delle idee e del fare non “epurare” una classe dirigente con i sistemi da Comitato Centrale sovietico.
      Questo purtroppo non l’ha capito quella gran massa di caproni ideologici (da cui provengo anche io, sia ben inteso) che si sono lasciati trainare dai cialtroni miei vecchi dirigenti politici. È questo il vero guaio. Esistono i capi bastone perché esistono i “manovali” ideologicamente decerebrati.

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    3. Perfettamente d’accordo. Menomale che qualcuno se n’è accorto. Speriamo che lo leggano coloro che chiedono continuamente che il pf faccia autocritica. Lo chiedano a D’Alema e bersani

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    4. A dire il vero non so se si è trattato di un omicidio politico, io parlerei più di concorso di colpa della vecchia dirigenza interna al PD che ha sicuramente reagito in maniera scomposta e poco lungimirante al tentativo di pulizia che Renzi avrebbe voluto fare, peraltro senza riuscirvi del tutto. Per certi versi credo si sia trattato più di suicidio politico non volontario per le seguenti ragioni:
      1) La rottamazione che lui aveva in mente all’interno del PD era probabilmente condivisa da almeno il 95% degli elettori ma andava fatta in maniera più graduale e in un arco di tempo medio-lungo, la loro reazione infatti, è stata violenta e mal digerita dal popolo PD. Lo spettacolo è stato devastante.
      2) Le posizioni contro i sindacati dei lavoratori, che in tanti abbiamo condiviso, andavano forse spiegate meglio all’interno delle fabbriche e concordate con i lavoratori cercando di far capire la necessità di un cambiamento del mercato del lavoro e non presentarla già confezionata. Le note posizioni di Renzi contro i conduttori di Talk-show hanno fatto il resto.
      3) Personalizzare il referendum del 4 dicembre (che non si doveva assolutamente perdere) in presenza delle due precedenti ragioni è stata la ciliegina sulla torta di un suicidio perfetto.
      4) Perfino la riforma della buona scuola che ha eliminato oltre 100.000 precari si è rivelata , alla fine, un giudizio negativo a Renzi e non alla riforma.
      In definitiva, se si chiede alla gente un provvedimento sbagliato di Renzi nessuno sa rispondere perchè ha fatto tutte cose giuste e indispensabili anche se impopolari, ha semplicemente sbagliato i tempi e il modo di comunicare (lontano dal popolo).

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      1. Tutto saggio e ragionevole. Però anche noi elettori dovremmo diventare adulti e imparare a distinguere tra il rischio di un bravo presidente del consiglio un po’ sbruffone e quello di un governo di leghisti e grillini. L’esplosione del PD è stata una gigantesca prova di immaturità non solo della classe dirigente ma anche dell’elettorato. In Francia sono stati capaci di distinguere tra la Le Pen e Macron, molti hanno scelto il secondo pur proprio perché consapevoli dei rischi a seguire la prima

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      2. renzi con le 100000 assunzioni non c’entra proprio nulla , sono state fatte semplicemente , a seguito di una serie di cause vinte dai precari , e ancor più a seguito di una sentenza della corte europea , che dando seguito a una direttiva europea di alcuni anni fa , dava totalmente ragione ai precari ,a quel punto a) la ue avrebbe aperto una procedura di infrazione verso l’italia , b) tutti i precari , e parliamo di ben più di 100000 , avrebbero intentato causa contro lo stato vincendola a mani basse , il che sarebbe costato infinitamente di più dell’assumerli

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      3. La ” plebe” ha uno smodato bisogno di capibastone…questi danno loro il senso di appartenenza e li proiettano, a parole, nel futuro. Matteo, grande idealista ( idealista in quanto x attuare una idea nuova occorre la plebe che applauda e silenzio intorno) di riforme.La stampa ” ha ucciso” Matteo…ogni giorno, su ogni canale ( la 7 in primis e rete 4) sbavavano, aizzavano notizie.

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  2. Due riflessioni. Gli interessi più consistenti minacciati dal rinnovamento erano fuori del Pd ( magistratura, caste professionali e politiche – tipo cons regionali-, grand comis, sindacati, ecc). L’imponenza della campagna mediatica ne conferma l’estensione. Nel partito si sono reclutati i sicari.
    Seconda. La prevalenza della raccomandazione ha ucciso negli anni il merito è lo studio/cultura che lo supporta, creando una vasta platea di ignoranti di cui questo governo è conseguenza. Retaggio DC.

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  3. E’ un uomo è un politico corretto, sia chiaro ha cercato di stanare i topi, in tutti i campi e questo ha dato fastidio tanto da creare, con il supporto della stampa, un’avversione becera nei suoi confronti talmente elevata da colpire anche la Sua famiglia. Lo stimo e continuerò a seguirLo, ciò che mi spiace però è di vivere in un Paese, che ancora oggi, non conosce serietà. Pierange Franzini

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  4. L’articolo coglie il nodo che era da sciogliere; Renzi l’ha sciolto!? Certamente la vittima e le vittime sono lì sul campo. Ora?
    Sono di Pisa! Qui abbiamo visto il sinistro della sinistra: il candidato PD al ballottaggio non è stato votato ne’ da penta stellati pentiti, ne’ dalle sinistre. Grazie!

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  5. Il conservatorismo di sinistra si è alleato con le varie caste retaggio delle corporazioni fasciste sopravvissute ed ingovernabili.
    Una battaglia vera a tutte le rendite di posizione ha spaventato il 60% dell’elettorato, quella Grande Accozzaglia che soprattutto chiagne e fotte e sta bene come sta!…

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  6. Più che omicidio si dovrebbe parlare di suicidio. Altrimenti dovremmo pensare che i killers siamo stati diversi milioni: tutti quelli che abbiamo abbandonato il PD nelle urne.

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      1. È la prima volta che commento un tuo post ma mi dicono, tu sia di fede renziana, ma persona da riflessioni interessanti.
        Tu dici: è stata una vostra libera scelta, ci avete consegnato a Salvini e Di Maio.
        Io su questa tua fugace risposta due riflessioni da fare le avrei.
        Ho spesso usato questo esempio semplice,negli ultimi anni, per spiegare l’emorraggia costante di voti che ha subito il partito.
        Mi spiego: ma se tu, all’improvviso dopo una breve vacanza, tornato nella tua abitazione, piena di tuoi ricordi e vissuti personali, specchio del tuo essere, ti ritrovassi la bella sorpresa di una casa rivoluzionata e vuota del tuo essere, come staresti in quel posto avulso e estraneo al tuo trascorso??
        Io amo i miei quadri, i miei libri, il mio vino e tutto ciò che mi ha formato negli anni e credo proprio che non riconoscerei più quella casa come espressione del mio essere.
        Ecco questo è successo al PD, molti compagni e elettori, non si son sentiti più a casa loro e hanno cominciato a percepire il PD renziano, come una casa vuota di contenuti.
        Non mi metterò qui a citare gli atti canaglia di Renzi, e sono tanti, ne la continua riproposizione individualistica del suo ego smisurato, ma credimi, in questi anni, molti compagni e amici hanno sofferto nel vedere il nostro partito, ridotto ad un comitato elettorale, dove sotto Renzi vi è sempre stato solo lo stesso Renzi, e una storia sentimentale tra partito e militanti si è rotta.
        Qui non siamo Forza Italia, qui si militava per passione e amore, se entrambi questi sentimenti si affievoliscono, la luna di miele finisce.
        I risultati e l’inconsistenza politica del PD ne danno atto.

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      2. Capisco la tua mozione degli affetti. Ma Renzi ha presentato il suo programma riformatore in modo trasparente e ha ricevuto una investitura praticamente plebiscitaria dalla base attraverso le primarie (70% dei consensi, in due diverse elezioni). Perché mai chi ha raccolto il 10 o il 20% avrebbe dovuto conservare la sua linea? Se poi passi a considerare i risultati elettorali di LeU ti accorgi che la nostalgia per il vecchio partito non raccoglie altro che qualche briciola di consenso, e solo tra i vecchi militanti. Chi va a votare non dà più alcun valore a quei riti. Può essere triste e malinconico ma è la realtà e dobbiamo farci i conti. Sabotare Renzi per ritrovarsi con un pugno di mosche in mano e Salvini al governo è stato un pessimo, pessimo affare.

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      3. Io direi che anche lui ha la sua parte di responsabilità., se oggi siamo governati da Salvini e Di Maio Sicuramente ha fatto anche delle cose belle, ma ha dimenticato ll mal contento della base, non ha saputo ascoltare e ha inserito nelle varie liste persone corrotte. Non m’interessa se l’hanno fatto anche altri partiti. Nel suo disegno di rottamazione ha allontanato anche persone che con la loro esperienza potevano aiutarlo a governare. E con la sua presenza a “che tempo fa ” prima della formazione del governo ha definitivamente rottamato il PD. Bisogna anche avere l’umiltà di ascoltare

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      4. Ripeto, si trattava di scegliere tra Renzi e Salvini. Chi non aveva chiaro questo ha dimostrato immaturità e irresponsabilita. La politica è l’arte del possibile, Renzi con tutti i suoi limiti ed errori è infinitamente meglio di questo governaccio. Chi ha pensato di punire Renzi nell’urna ha punito sé stesso e l’Italia intera

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      1. Gaetano, parli di un ritorno alla tua vecchia casa dopo una breve vacanza e sostieni:
        “Ma se tu, all’improvviso dopo una breve vacanza, tornato nella tua abitazione, piena di tuoi ricordi e vissuti personali, specchio del tuo essere, ti ritrovassi la bella sorpresa di una casa rivoluzionata e vuota?” Mi pare che tu dimentichi dei particolari importanti: io ho abbastanza anni per cui posso raccontare di aver vissuto tutta la vita nella stessa casa, ma arredata da altri, nel senso che io certo ho apprezzato i quadri, ho letto gli stessi libri mille volte, ma quando ho fatto le mie scelte non sempre corrispondevano a quelle degli altri, e quindi ho sempre adottato un metodo che credevo semplicissimo, mi sono adeguata alle decisioni della maggioranza del mio partito in cui mi sono illusa ci fossero dei punti fondamentali in comune. Data la mia esperienza politica ( solo a livello di sostenitrice) posso dire con sicurezza che io questa caccia all’uomo non l’avevo mai vista, e mi ha sconvolto. Perché io anche se sempre fedele a quella casa, diciamo che ultimamente ci andavo un po’ a fatica, delusa proprio da quei quadri, quei libri sempre gli stessi, mai un idea nuova o un po’ di colore, ma di sicuro sempre le stesse beghe…e così quando è arrivato Matteo, compreso di forza e coraggio, ho tirato un respiro di sollievo. Per anni sono stati tanti a chiedermi conto di aver votato PCI, per poi finire renziana. E invece ne sono orgogliosa, Matteo poteva essere ( e io spero lo sia ancora vista la sua giovane età) una speranza sia per il partito che per il paese, non è Jack lo squartatore, ha commesso degli errori ma niente di così drammatico che giustifichi il massacro che ha subito. Io credo che prima o poi la verità verrà fuori e spero che non sia troppo tardi

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  7. Condivido l’analisi. Tuttavia non sono affatto convinto che un atteggiamento diverso da parte dell’apparato PD sarebbe stato sufficiente ad evitare la sconfitta. Al più l’avrebbe resa meno sonora e bruciante. L’onda del populismo irrazionale purtroppo era già partita, insieme ad una potente propaganda e ad una poderosa macchina del fango. Contrastare efficacemente queste forze non era facile.

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    1. È possibile. Ma la credibilità politica del PD è stata distrutta anche da dentro e un partito più unito avrebbe fatto fronte in modo completamente diverso, anche all’opposizione

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  8. ‘La colpa è sempre degli altri” è una teoria che non mi ha mai convinto. La divisione è stato un errore voluto da una parte e dall’altra. Renzi è stato un leader divisivo incapace di includere e di fare sintesi. È le responsabilità sono tutte in capo ad un gruppo dirigente arrogante e autoreferenziale (i ciaone e le facce come il culo sono li a testimoniarlo) in preda a manie di grandezza. Non ricordo una sola parola spesa per impedire la fuoriuscita. Cosa gravissima per un Segretario di un partito con una storia come questa. Parlerei più sucidio.

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    1. Quindi si abbandona un partito per un ciaone? Sono scuse. La causa vera è stata lo scippo del potere interno al partito che le nomenklature di DS e Margherita non hanno mai perdonato a Renzi

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      1. No, si abbandona un partito quando il leader e i vertici sottopancia non mostrano più alcun rispetto per le tue idee e quel patrimonio di esperienze che c’è dietro. L’aperto dileggio, se non il disprezzo, di cui è stata fatta oggetto la minoranza – basta ricordare come fu trattata una persona preparata e per bene come Cuperlo, rimasta disciplinatamente fino all’ultimo – lo sta a dimostrare. E non vanno dimenticati gli inviti ad andarsene, più o meno aperti o urlati, come alla Leopolda.
        Come non va dimenticata la brutale deposizione del sindaco Marino: al di là della persona nessuno seppe valutare il micidiale attacco all’art. 1 della Costituzione. Tutto fu giustificato con un “si è perso il contatto con la città”, un assunto arrogante e mai dimostrato, La discesa del PD, in quel caso democratico a parole, è cominciata da lì, quando l’elettorato – e non solo quello romano – ha cominciato a chiedersi se la “D” non stesse per ‘dispotico’.
        E una conferma venne dal combinato disposto di legge elettorale e riforma costituzionale, disegnato per consegnare un potere quasi assoluto a Renzi, una volta che le nuove elezioni ne avessero segnato il trionfo. Nessuno però ha visto il pericolo nell’avanzare dei 5 stelle (non di Salvini: questo è successo dopo) che venivano invece ridicolizzati.
        Questa difesa ad oltranza di Renzi visto come un martire è patetica: ma certo, la responsabilità è degli elettori stupidi, dei poteri forti, dei media genuflessi..Comodo, troppo comodo.

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      2. Non concordo. Resti, anche nel disprezzo (che non c’era, ma ammettiamo pure). Combatti, lavori per rendere forte il tuo partito e domani riprendertelo (come sarebbe successo dopo le elezioni). La fuga è stata esiziale per tutto il campo di centrosinistra. Pessimo esempio e pessimo comportamento, dal quale infatti Renzi si è tenuto lontano e con il quale, a differenza degli scissionisti, ha supportato il partito. Ed è ancora sulla breccia, e ha tutte le opzioni aperte. Mentre gli scissionisti hanno fottuto il PD e sono scomparsi.

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    2. Direi che sono stati fatti errori da tutte le parti, quelli non se ne dovevano andare anche se il grppo renzi li prendeva a pesciin faccia, renzi ha fatto tante cose sbagliate,penso a come ha piazzatoda tutti

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      1. Era il segretario e andava sostenuto perché democraticamente eletto dal 70% della base PD. Poi i conti si regolano in famiglia, come si è sempre fatto nel PCI e nella DC; dopo le elezioni ci sarebbe stato un congresso comunque e la minoranza avrebbe potuto far valere le proprie ragioni. Andarsene è stato imperdonabile

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  9. Sembra che non esista più il principi della responsabilità individuale. Quei balordi simi che hanno scelto di distruggere la sinistra riformista e il PD si presentano sempre irresponsabili, determinati da altri. Invece sono loro in prima persona.

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  10. Renzi non ha mai imposto nulla a nessuno, a partire dalla proposta di Riforma Costituzionale che porto sempre ad esempio, perché passata più volte al vaglio delle Camere. E’ democrazia. Negarlo è malafede. Così come addurre melense immagini di una struggente casa piena di quadri e tappeti preziosi nella quale siano state stravolte le tradizioni…
    Ma de che.
    Il Paese è una realtà che muta di giorno in giorno e le RIFORME vanno fatte velocemente, esattamente come Renzi intendeva fare, e democraticamente, SENZA IMPORRE MAI NIENTE A NESSUNO.
    Renzi non sarà né un martire né un mito ma è un uomo con le idee chiare, di una NORMALITA’ che in questo Paese infonde terrore: l’IMPEGNO.

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  11. Mai nessun politico ha avuto dentro il suo Partito….Fuori e sui media Tanti detrattori e tiratori scelti.
    Matteo di errori ne ha fatti Tanti. Il più grave? Quello di essere restato nel PD dopo l’esito del referendum.
    Doveva fondare un suo movimento che avrebbe raccolto un consenso significativo. Ora è tardi….E il PD è comunque ingestibile. Dopo una sconfitta sonora alle politiche e poi alle amministrative doveva essere convocato subitissimamente il Congresso ed eletto un Segretario vero.

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    1. Renzi ha avuto la folle pretesa di rottamare tutto è tutto, ed ha finito con l’essere rottamato. Ha cercato di costruire un’area di centro, con Casini, Berlusconi e simili cariatidi, ma non ha capito che siamo di fronte ad una netta avanzata dell’estrema destra di salvini , Meloni &C , a cui occorre urgentemente opporsi ricompattando tutte le varie anime della sinistra. Spazio per formazioni centriste non ve n’è più!

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      1. Non ha creato alcuna area di centro, bensì governato con alleati obbligati. Berlusconi lo ha mollato poco dopo. La destra è avanzata, ma certo a sinistra del PD non vi è alcuno spazio elettorale. Al centro non so, vedremo.

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  12. Ma veramente siete ancora dietro a parlare di quella ignobile riforma costituzionale , che avrebbe consentito a un partito con il 18% di controllare qualunque governo , qualunque maggioranza avesse ,su :sulle nomine di competenza del Governo, nei casi previsti dalla Carta ,sui rapporti tra Stato, Unione Europea e enti territoriali,per le leggi di revisione della Costituzione, le altre leggi costituzionali, per le leggi di attuazione delle disposizioni costituzionali concernenti la tutela delle minoranze linguistiche ,per le leggi sui referendum popolari ,e per le leggi che determinano l’ordinamento, la legislazione elettorale, gli organi di governo, le funzioni fondamentali dei Comuni e delle Città metropolitane e le disposizioni di principio sulle forme associative dei Comuni ,dai banchi del dopolavoro del senato ? cioe ma allora rimpiangete davvero il fascismo , se pensate sia normale che un partito si autoblindi al governo su temi di importanza fondamentale , fino a che non vengano stravolti gli equilibri regionali

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  13. ps ho volutamente tralasciato , le castronerie sequispedali scritte nell abolizione delle provincie , ove non era minimante previsto a chi dovessero passare le loro competenze , se non alle citta metropolitane , che però caso strano in italia arrivano si e no a 10 , e la quantita di sciocchezze dette sui risparmi riguardanti l’abolizione del cnel , fatevene una ragione una volta per tutte , renzi ha fatto proprio tutto da solo

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  14. Marco, se passava la riforma Renzi i 5 stelle governavano da soli, e senza alibi. Così invece governano coi fascisti, e come sempre accade i fallimenti del loro governo saranno colpa degli alleati, del destino cinico e baro, insomma di qualcun altro.

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  15. Direi che personalizzare un qualsiasi “corpo intermedio”
    alla fine lo indebolisce,la storia lo insegna,si perde tutti.
    Il Pd non ha convinto perché preso dalla gestione del potere si è dimenticato non di dare ricchezza ma giustizia sociale, e a chi provava a chiederla veniva e viene attribuito di tutto (ricordate i gufi ?)
    e se volevate veramente evitare che Salvini governasse dovevate umilmente cercare delle intese con i 5 stelle(che io non ho votato)
    un leader include ed unisce senza esibire il potere ,c’è chi ci riesce e chi no, ma prima arrivano gli ideali

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    1. Prima di distribuire ricchezza occorre produrla, ed è ciò che è stato fatto negli ultimi 5 anni. E il governo con i 5s non aveva assolutamente in parlamento

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  16. Sull’argomento vorrei fare una mia piccola riflessione per dare il senso di quello che si è detto e scritto e di quello che sarà detto e si scriverà. La malattia della sinistra italianiana pare cronica e rilevante radici antiche. Uno dei sintomi maggiori è la spinta alla frammentazione, alla litigiosità interna che porta le sue diverse componenti a entrare in competizione fra loro e a lottare ottenendo l’esito fatale di indebolire la propria forza. La sua matrice non è tanto psicologica, ma pienamente politica: noi siamo spesso contro noi stessi, lavoriamo per i nostri nemici, serviamo le forze della reazione. Mi chiedo non è forse così anche oggi.?E gli addetti ai lavori e gli elettori se ne sono resi conto ?
    Purtroppo mi merito ho moltissimi dubbi. Tuttavia mi auguro per il bene del mio paese che se ne prenda atto e si riesca a rimettere in moto un diservo modo di operare.

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  17. Renzi si è caricato una responsabilità enorme..quando lo hanno chiamato a sostituire Letta…traghettare l’Italia del dopo Berlusconi- Monti è stato encomiabile tutto il lavoro che ha fatto,ma unire riformismo,europeismo,evoluzione del partito e soluzioni strutturali di una nazione che stava affondando,riforma costituzionale ..ecc.TROPPO TUTTO INSIEME!!!!DOPO TRENT’ANNI DI SILENZI POLITICI COSTRUTTIVI…MA SOLO CONSOCIATIVI FRA DI LORO A DISCAPITO DEL PAESE..
    RENZI HA SCONVOLTO IL VECCHIO SISTEMA TUTTO ITALIANO.. È STATO ODIATO DA TUTTI …PERCHE GOVERNAVA PER IL BENE DEL PAESE…NON PER IL POTERE DEL FAR
    VIVACCHIARE..ORA SI È
    RESO CONTO CHE I VERI NEMICI SONO DENTRO IL SUO PARTITO…NOI ELETTORI RIFORMISTI LO SOSTERREMO PER RICOMINCIARE E COMBATTERE E ROTTAMARE DI PIÙ …SE NON SI SBAGLIA ..NON SI PUÒ CORREGGERE IL PERCORSO STRATEGICO POLITICAMENTE. ..HA RISCHIATO ED È ANCORA UN VINCITORE PERCHE LUI È UN VERO LEADER …È CADUTO MA SI È RIALZATO PIÙ FORTE DI PRIMA PERCHE’ HA UN IDEALE FORTISSIMO MIGLIORARE IL SUO PAESE….E QUESTO NOI DELLA SINISTRA STORICA LO ABBIAMO CAPITO LASCIANDO I CANTASTORIE DELLA SINISTRA A DECOMPORSI….LA SINISTRA EUROPEA È LIBERAL-DEMOCRATICA…RENZO CI È ARRIVATO PRIMA DI MACRON…..AI NANI DELLA POLITICA NON INTERESSA…COMPRESO L’ATTUALE GOVERNO
    RENZO RIMANE L’UNICA VIA D’USCITA E DI SVILUPPO….CON PREGI E DIFETTI!!!

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  18. Il vero errore politico di Renzi è stato quello di accettare il livello di personalizzazione del referendum. Avversari politici interni ed esterni al partito ne hanno approfittato, i primi riuscendo a crescere in termini di elettorato e i secondi ad emergere un po’ dal mediocre livello che li cottrastingueva e tuttora li segna. Altri dettagli come avere tra fedelissimi politicanti di basso livello e il non aver voluto leggere il malumore legato al fenomeno migratorio hanno fatto il resto affondando il partito. Ricordo che la Lega di Salvini che politicamente è fortissimo ha gli stesi numeri del PD ma è il vero capo del governo, dove invece di essere la spalla, come dovrebbe visti i numeri, si comporta come il Primo Ministro.

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      1. L’elettore del PD è suddivisibile in poche categorie: il comunista di una volta, quello che accetta quasi tutto, presta ore di volontariato alle feste dell’unità, il figlio di comunisti che ora o si è imborghesito o è prigioniero di un sistema di lavoro che non dà sicurezze (quest’ultimo ha votato 5stars ma gli rode), il bacino margheritone cioè ex DC di centro sinistra catto-comunista, il radical-chic. A guardarci bene, come fa il PD a ripartire con un bacino elettorale stanco, demotivato, deluso? In più la CGIL dovrebbe riformarsi in quanto simbolo del nulla, ecc… il futuro per le prossime 3-4 legislature è della destra. Intanto i 5s eroderanno il bacino PD sempre più promettendo e criticando perché, purtroppo non sanno ancora fare e si vede bene ora.

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  19. Trovo questa discussione molto interessante. Devi dire la verità non credevo ci fosse gente pronta a sostenere pubblicamente Renzi che effettivamente ci è stato mostrato come l’uomo cattivo. Sono sorpresa di scoprire che qualcuno lo vorrebbe ancora premier… Io sono confusa. Ho creduto tanto in.lui, ho riposto la mia fiducia nella sua energia…poi sono rimasta delusa, profondamente. Le banche, l’arroganza, La gestione del terremoto…. la riforma del senato…. sicuri che non si potesse proprio fare meglio? Non c’era approssimazione e fretta? Ho votato Pd per non votare per gli altri, che tristezza… da ragazza andavo a votare con grande orgoglio e fierezza, con lo stesso animo avevo votato per Renzi….stavolta ho votato alla chiusura dei seggi sapendo che avrei votato contro e non per….
    Per quanto riguarda l’apparato del partito, trovo che sia imbarazzante. Buona notte e grazie per questa occasione di confronto.

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    1. Bisogna continuare a crederci, io non sono rimasto deluso. Sulle banche Renzi e Padoan hanno fatto un capolavoro, risanando la quarta banca d’Italia che rischiava di fallire trascinando con sé tutta l’economia Italiana. Chi si lamentava dell’arroganza di Renzi dovrebbe dirmi cosa pensa di quella di Salvini e Di Maio, oppure di quella di D’Alema o Craxi. L’arroganza non è dannosa in sé, dobbiamo guardare ai risultati di chi governa e non farci distrarre dai gusti personali sul carattere di chi governa

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  20. Il segretario di un partito, appoggiato dal 70% dei consensi, ritiene di poter fare a meno del 30% (la minoranza). Per questo rifiuta il dialogo, il confronto, ignora le istanze e il disagio della base, dimenticando che tutto ciò si riflette anche sull’elettorato. Come non bastasse, oltre a discutibili riforme, lancia un referendum accompagnato da una legge elettorale che tende ad affermare la sua definitiva primazia. L’elettorato lo boccia sonoramente e i suoi sostenitori spiegano la sconfitta così come spiegheranno il tracollo elettorale e la caduta verticale del partito: gli italiani non hanno capito. Questo è un suicidio politico dovuto alla tracotanza, all’arroganza, al culto di sé che hanno contraddistinto la parabola di Renzi. Purtroppo le conseguenze le sta pagando l’Italia, che Renzi ha spinto tra le braccia dei Di Maio e dei Salvini.

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    1. No, questo è il supremo atto di arroganza di chi ha sempre ritenuto le sue idee superiori a quelle degli altri anche quando smaccatamente minoritarie. E non ha mai fino in fondo compreso le regole del gioco di un partito che si definisce democratico. Ne avrai l’ennesima riprova al prossimo congresso

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      1. Sì. Ritengo che l’Italia abbia bisogno di un nuovo partito per i liberali e riformisti senza casa, ma che questo non possa nascere per scissione dal PD né con Renzi come leader. Credo fermamente che la scissione sia un errore. Come tutti gli errori magari produrrà anche qualcosa di utile.

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